Il BUSHIDO è il rigido codice d’onore dei Samurai, un nucleo di principi morali ed etici, che guidava l’esistenza dei BUSHI. Questo termine (letteralmente: guerriero) risale al periodo Edo, ma ancora oggi viene usato per indicare proprio la nobiltà guerriera.
Nell’iconografia classica del guerriero il ciliegio rappresenta insieme la bellezza e la caducità della vita: esso durante la fioritura, mostra uno spettacolo incantevole nel quale il Samurai vedeva riflessa la grandiosità della propria figura avvolta nell’armatura, ma con la piena consapevolezza che è sufficiente un improvviso temporale o un forte vento perché tutti i fiori cadano a terra, proprio come il Samurai può cadere per un colpo di spada infertogli dal nemico. Il guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia non come un fatto negativo ma come l’unica maniera onorevole di andarsene, riflette nel fiore di ciliegio questa filosofia.
Un antico verso ancora oggi ricordato è
“hana wa sakuragi, hito wa bushi”
che tradotto significa
“tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero“.
Il BUSHIDO KARATE CLUB SCHIO in questi primi tre decenni di attività ha sempre cercato di trasmettere gli insegnamenti del KARATE unitamente al concetto del “DO” via spirituale, coniugando lo spirito etico del Samurai, ormai spoglio delle necessità di guerra, con la moralità interiore, per la crescita mentale e spirituale dell’individuo.
La nostra Scuola nasce a Schio nel 1981, con lo scopo di tracciare una nuova via in grado di lasciare un segno tangibile nella realtà marziale del territorio scledense.
Lo stile praticato è il karate tradizionale Shotokan.
Anche in quegli anni, il panorama del karate italiano si presentava frammentato in diverse federazioni e la nostra Scuola decise, inizialmente, di approdare in FIAM (dell’allora Presidente Ennio Falsoni) dove inizia da subito a raccogliere le prime soddisfazioni in campo agonistico, con lusinghieri risultati a livello regionale e nazionale, e taluni perfino in ambito internazionale. Risultati confermati anche partecipando a gare organizzate da vari enti di promozione sportiva, tra i quali la Libertas e U.S. ACLI.
Alla fine degli anni ottanta, si decise di iscriversi alla FITAK (l’attuale FIJLKAM) e anche qui la validità degli insegnamenti impartiti e l’impegno degli Allievi, sempre più numerosi e motivati, porta ad ottenere brillanti piazzamenti a livello nazionale.
La volontà di seguire uno stile più tradizionale che rispecchiasse maggiormente i principi ed i valori marziali ed etici del karate-do portò la nostra Scuola ad aderire, per qualche tempo, al progetto del M° Shirai che uscendo dalla FITAK fondò una nuova Federazione, la FIKTA.
Ma, la necessità di poter dare ai praticanti la possibilità di adottare, secondo la propria conformazione fisica e le proprie attitudini mentali, un “karate tradizionale” e/o un “karate sportivo” nonché l’esigenza di proporre una vivace attività giovanile portò, nel 1991, un ristretto nucleo di lungimiranti Maestri (tra i quali la nostra M° Daniela De Pretto) a ritrovarsi nella storica Palestra dell’IZUMO Firenze del M° Demetrio Donati e a costituire la FESIK. La Federazione Educativa Sportiva Italiana Karate, presiduta dal M° Carlo Henke, attualmente conta oltre 25.000 tesserati ed ha ottenuto il riconoscimento dello Stato Italiano il 10/7/2003 n° 421.
Lo stile praticato presso la nostra Scuola è sempre il karate tradizionale Shotokan e i valori che si trasmettono, sono gli stessi che hanno motivato e guidato i suoi fondatori. Ciò non vuol dire che in questi anni non ci sia stata la necessaria evoluzione tecnica, adeguandola alle più moderne metodologie dell’allenamento, della preparazione psicofisica, della strategia del combattimento, dell’approccio psicologico alla gara, considerando che il karate nel corso degli anni ha preso sempre di più una forte connotazione agonistica.
Ma senza disconoscere la sua radice marziale, o meglio il Budo, e ricercando sempre i contenuti più profondi dell’arte marziale intesa anche come educazione, modello di vita, strumento per migliorare se stessi e gli altri.
La pratica delle Arti Marziali si riconosce nella Natura, nel fiore di ciliegio: si studia tanti anni per mostrare il proprio spirito, la propria conoscenza tecnica, con la naturalezza e la bellezza del fiore di sakura trasportato dal vento.
Il nostro karate non è cambiato, e neppure il modo di concepirlo e di viverlo, a dimostrazione che non sono le sigle e le federazioni che fanno un bravo praticante, ma i valori che il Maestro ha e riesce a trasmettere.